Durante il live streaming tenutosi questa sera i simguru hanno mostrato come si presenta il pannello delle opzioni di gioco per la gestione del meteo all'interno del gioco.
Troviamo le seguenti opzioni, tutte configurabili secondo i nostri gusti:
Durata stagione: 7 giorni, 14 giorni o 28 giorni.
Opzioni pioggia - pioggia e temporali, pioggia o niente.
Opzioni neve - Neve e tormente, neve o niente.
Effetti di temperatura: Questa opzione abiliterà / disabiliterà gli effetti stagionali sui Sims.
The Sims 4 Stagioni è un pacchetto fondamentale che aiuta i giocatori a raccontare storie con il tempo meteorologico, le festività e le stagioni che influenzano la quotidianità dei Sims. Per darvi un'idea di cosa aspettarvi dal pacchetto (e anche da alcuni momenti divertenti tratti da altri pacchetti), vi mostriamo un anno della vita della famiglia Climate. I personaggi saranno disponibili nella Galleria e sarà necessario possedere The Sims 4 Stagioni per poterci giocare.
Questa è la seconda delle quattro parti che compongono la serie. La prima parte è disponibile qui.
Parte seconda – Vacanza invernale
La mattina del Festival invernale
Dalla veranda anteriore, Nicolas Climate osservò l'ampia coltre di neve che ammantava il cortile. Sua sorella maggiore Summer stava telefonando al piano di sopra. Sua madre Janine stava facendo il sonnellino di cui aveva sentito un gran bisogno dopo aver preparato tutto per il Festival invernale. E suo padre Arthur era totalmente assorbito dagli addobbi per l'albero festivo.
Nessuno stava guardando ed era il momento di agire.
Nicolas scattò dalla veranda; nel suo caso, significa che scese le scale lentamente e a piccoli passi con l'incerta andatura tipica dei bebè. Una volta arrivato, la neve scricchiolò sotto i suoi stivali, il suo caldo respiro si levò dal suo faccino rotondo e iniziò a correre verso il capanno: era convinto che i regali fossero nascosti lì.
Sei metri dal capanno, che si profilava a distanza mentre la porta diventava sempre più grande man mano che si avvicinava.
Tre metri dal capanno, con le sue gambette che si agitavano sempre di più man mano che il premio si faceva più vicino. Mancava davvero poco:
era a un metro e mezzo dal capanno. Poteva ormai figurarsi il suono cigolante della porta di legno che spalancava, rivelando un gigantesco cumulo di doni tutti per lui. Nessuna carta da regalo poteva resistergli e stava per squarciarle tutte!
Ancora pochi passi . . .
"Cosa credi di fare, piccolo birbante?", chiese Arthur prendendolo in braccio. "Non c'è niente per te in quel capanno, piccolino."
Accidenti! Beccato dalla polizia! Dal pezzo grosso! Dal grande capo. Da papà.
Nicolas ridacchiò mentre il suo papà lo faceva volteggiare giocando alla lotta. Non era tanto che volesse trovare i doni: era il brivido del pericolo a essere irresistibile. Dopotutto non gli era mai stato consentito entrare nel capanno. Sapeva che nascondeva dei segreti.
Il papà di Nicolas lo mise giù in modo che potesse giocare nella neve lanciando per aria quella morbida sostanza bianca e ridendo quasi a perdifiato dal divertimento. Erano così presi dall'euforia che non si accorsero del timido arrivo di una nuova nevicata dal cielo nuvoloso. Non si accorsero della temperatura glaciale né del frizzante gelo invernale.
E non si accorsero soprattutto della grossa palla di neve che saettò nell'aria fino a centrare la faccia del papà...
Splat! Summer sapeva trattenersi dal lanciare una palla di neve realizzata a regola d'arte al più piccolo della famiglia, anche perché guardare il papà colpito in pieno non aveva prezzo! Nicolas non riusciva a credere ai suoi occhi.
Arthur si scrollò la neve dalla faccia e subito si piegò per prendere una manciata di neve e rispondere all'offensiva di Summer, che se la stava ridendo da un angolo esterno della casa.
"Credi di essere divertente, eh?", la provocò Arthur. "Sono io ad aver inventato le palle di neve!"
"Inventerete l'influenza, se non tornate subito dentro!"
Janine era sulla veranda, strappata al suo pisolino e preoccupata che il piccolo stesse all'aperto troppo a lungo.
"MaaaAAAaaamma!", gemettero insieme i tre "bambini". Quel coro lamentoso era musica per le orecchie di Janine.
"Oh, per me non c'è problema se i doni non vi interessano."
Si voltò per dirigersi all'interno. Un trambusto e un calpestio furioso di stivali la seguirono in un baleno.
La sera del Festival invernale
"La città è davvero bella quando è ricoperta dalla neve", disse Janine aspettando fuori dall'appartamento dei loro amici di San Myshuno.
"Non mi stanco proprio mai del Festival invernale. È la mia festività preferita!", soggiunse Arthur.
I Climate si incamminarono nel fiabesco scenario invernale di San Myshuno. Pullulava di lanterne festive, pupazzi di neve, cioccolata calda e famiglie rannicchiate nelle loro sciarpe e stivali.
I bambini corsero verso l'albero festivo che li aspettava, attorniato da un'imponente catasta di doni.
"Non prima di aver mangiato", ammonì Arthur con un tono che rivelava una delusione pari a quella dei bambini.
Seguì un pasto sontuoso e delizioso, completo di un prosciutto della stessa eccellente qualità di quello che avevano gustato al Festival del raccolto. Era il primo pasto sontuoso di Nicolas, il quale adorò ogni sorriso e luce scintillante che adornavano ogni istante di quella festività.
"Bene, ora che la cena è finita . . .", iniziò Janine.
Proprio in quel momento Babbo Inverno, vestito dei suoi assurdi paramenti, porse un regalo al piccolo Nicolas. Tutti risero, corsero all'albero e scartarono i doni con entusiasmo.
Din! Din!
Janine si schiarì la voce fino ad avere l'attenzione di tutti. "Questo è stato per noi un anno importante, grazie alla nascita del piccolo Nicolas". Gli Smith sorrisero ripensando al lieto evento.
"Summer, hai già iniziato ad assumerti le tue responsabilità e te ne siamo grati. Io e Arthur vogliamo portarti in qualche posto divertente durante le festività, visto che detesti il freddo. Abbiamo pensato anche che sarebbe divertente, se non troppo impegnativo, consentire a Nicolas di allargare i propri orizzonti per la prima volta. Quindi . . ."
Incapace di contenere oltre la sorpresa, Arthur eruppe: "Faremo un viaggio a Selvadorada!"
Summer applaudì strillando di gioia mentre Nicolas la guardava, sbalordito dal suo entusiasmo.
Qualche giorno dopo a Selvadorada
"E ci sono templi, balli, cibi piccanti, forse perfino una maledizione, e la giungla pullula di misteri e -- "
"Tira il fiato, papà!", lo interruppe Summer. "Cerca di stare calmo, per una volta."
"Guarda che posto, tesoro!". Arthur non mancò di comprare il ridicolo cappello che gli attirava occhiate insofferenti e incredule da parte della gente del posto, nonché di Summer, Janine e perfino di Nicolas.
Beh, su una cosa non c'era alcun dubbio: a Selvadorada faceva caldo perfino nei mesi invernali.
C'era talmente tanto da fare che Janine e Arthur trovarono conveniente separarsi per cogliere il maggior numero possibile di opportunità.
"Porterò Nicolas al mercato", si offrì Arthur.
"Fate attenzione, voi due", raccomandò Janine.
"Non preoccuparti!", gridò Arthur girandosi mentre si allontanavano. "Credo proprio che compreremo solo un machete e troveremo qualche serpente o roba simile". Prima che lei potesse rispondere a quelle sciocchezze, lui era ormai troppo lontano per poterla sentire.
"Andiamo a fare una nuotata, che ne dici?", propose Janine.
Summer si illuminò alla prospettiva di fare finalmente qualcosa di divertente. "Pensavo che non l'avresti mai chiesto."
Le due si infilarono un paio di stivali e si incamminarono lungo la pista, fermandosi a prendere qualche ninnolo nei punti di scavo più accessibili, a scattare qualche selfie davanti alle rovine e a godersi il panorama da un ponte di corda pericolosamente precario.
"È evidente che qualcuno non ha mai sentito parlare delle leggi sulla responsabilità", disse Janine uscendo dal ponte sospeso.
Arrivarono finalmente alla maestosa e antica piscina risalente a una civiltà da tempo scomparsa. Le due saltarono gioiosamente in acqua, ansiose di trovare sollievo dal sole implacabile della giungla. Proprio quando tutto sembrava filare a meraviglia, iniziò a cadere una pioggia torrenziale.
"Uh!", gemette Janine. "Dev'essere una maledizione volare fin qui per godersi un inverno al caldo... sotto la pioggia!"
Summer nuotò serenamente per la piscina sogghignando. "Non saprei, mamma. Se questa è una maledizione, la accetto volentieri."